Le video interviste, costruire un set cinematografico a scuola
“Sono proprio bravi. Non mi aspettavo di trovarmi di fronte a una troupe come quelle della televisione.”
Lo stupore e le parole di apprezzamento, espresse da uno degli intervistati e condivise, con espressioni simili, da molti altri, sintetizzano al meglio quanto di positivo abbia finora prodotto il lavoro di laboratorio che ha coinvolto due gruppi di studenti di scuola media dell’ IC Turoldo, quelli della classe III B, con la professoressa Chiara Bongiovanni, e quelli di III C, con la professoressa Emma Agostini.
La raccolta di testimonianze di abitanti delle Vallette, per ricostruire, anche attraverso le loro storie di vita, la storia del quartiere, era uno degli obiettivi del progetto QUI ABITO. Stabilito che il metodo di raccolta delle testimonianze sarebbe stato quello delle video interviste, si è proceduto con una serie di incontri preparatori con gli studenti.
Questi incontri, condotti da esperti messi a disposizione da Cliomedia Pubblic History con l’ausilio di materiale didattico prodotto, sono stati finalizzati a:
– rendere gli studenti consapevoli del loro ruolo nel progetto e motivarne la partecipazione;
– individuare insieme a loro i testimoni da intervistare, a cominciare da genitori, nonni, conoscenti, selezionandoli per età, genere, provenienza geografica, permanenza nel quartiere, attività svolta, etc.;
– riflettere su quale tipo di intervista realizzare, su come condurla, su quali domande porre, con quale atteggiamento, con quali strumenti, etc.;
– stimolare gli studenti non solo a produrre una serie di domande di riferimento utile per tutte le interviste, ma anche attrezzarli a sviluppare attenzione e curiosità verso le singole storie di vita, in modo da poter porre ai testimoni domande sempre nuove;
– mettere in grado gli studenti di maneggiare in autonomia alcuni strumenti tecnici (la videocamera, il registratore, le cuffie audio, il ciak, etc.) essenziali a realizzare una buona video intervista.
Il risultato, come anticipato, è stato eccellente.
Un apposito locale della scuola è diventato un vero e proprio set cinematografico nel quale gli studenti, avvicendandosi, hanno potuto sperimentare vari ruoli: di volta in volta un gruppo di essi ha svolto le funzioni di “troupe per le riprese” (con tanto di operatore, tecnico del suono, ciakkista, segretario di produzione, etc.) mentre un altro gruppo ha condotto l’intervista, ponendo domande al testimone di turno. In alcuni casi le interviste sono state realizzate recandosi a casa dei testimoni.
Il tutto all’insegna della professionalità, evitando ogni improvvisazione.
Gli studenti, impegnati nella realizzazione di un progetto di cui si sono percepiti come protagonisti, hanno avuto modo non solo di acquisire o consolidare alcune competenze ma anche di sperimentare nuove forme di relazione con gli adulti.
Questa esperienza è stata infatti anche un’occasione per far dialogare in modo inedito le generazioni: da una parte i giovani studenti, dall’altra gli adulti, genitori, nonni, conoscenti. I primi sono apparsi orgogliosi di aver occasione di dimostrare la “professionalità” acquisita. I secondi si sono generosamente messi a disposizione (a ogni intervista sono state dedicate quasi due ore di riprese) per raccontare di sé in modo tutt’altro che scontato.